All’interno dei suoi spazi il Pantheon Royal Suite ospita periodicamente le opere di importanti artisti italiani e stranieri.
Dal 7 dicembre 2011 al 7 Febbraio 2012 Rodolfo Fiorenza, tra i più importanti fotografi
della scena romana, esporrà un poetico e insolito reportage sulla città
di Roma, vista attraverso i suoi
monumenti, i muri anonimi, le sue ombre.
Una serie di fotografie in
bianco e nero segneranno gli spazi del Pantheon Royal Suite riportando,
all’interno della struttura ricettiva, immagini e scorci catturati in
giro per la Capitale, cambiando la nostra percezione della città perché,
come ha dichiarato lo stesso Fiorenza “quello che hai fotografato ha un
valore diverso dal reale che hai di fronte, ti emoziona, ti somiglia di
più. […] E quelle immagini non ti lasciano più, sono la tua memoria,
rimangono tutte con tutte le loro storie e il carico di bellezza che
credi di aver scoperto.”
L’esposizione di Rodolfo Fiorenza è realizzata grazie al supporto della Fondazione VOLUME!
Dell’artista si è appena conclusa la mostra “Ombre. Di segni altrove”
(a cura di Maria Francesca Bonetti) ospitata al Museo MACRO di Testaccio
all’interno del festival Internazionale di Fotografia di Roma (23
settembre – 23 ottobre 2011).
Giovedì 24 Febbraio alle ore 19:00 presso gli spazi della Fondazione Volume!, in via S. Francesco di Sales 86/88 a Roma si inaugura il wall painting di Paul Morrison, dove i colori sono ridotti al bianco e nero e le figure a semplici silhouette, che coinvolge lo spazio in un gioco di rimandi e specchiature.
Fondazione Volume presenta: “Totem Raum, Rom 2010” istallazione di Gregor Schneider a cura di Danilo Eccher con Claudia Gioia.
Inaugurazione mercoledì 28 Aprile ore 19:00
Vi Francesco di Sales 86/88 Roma
Tortuosi passaggi che confondono e disorientano nell'incertezza della meta, un ambiguo viaggio nelle strettoie della vita per riflettere sulla sua temporalità, accidentalità ed inevitabile contiguità con la morte. Gregor Schneider (Rheydet 1969), artista tedesco tra i più rappresentativi del panorama contemporaneo, vincitore del leone d'oro nella 49ma Biennale di Venezia, noto per la sua abile ossessione nel costruire e ricostruire ambienti, crea appositamente per gli spazi della Fondazione Volume! un percorso installativo che
alla barocca esorcizzazione della morte affianca l'aderenza alla materialità della vita.
Elementi scultorei introducono il visitatore lungo un labirintico sentiero che interessa il tempo più che lo spazio, un cammino faticoso e disagiato, un labirinto mentale volto alla ricerca interiore e alla consapevolezza della vita e della morte. Nella metafora del dedalo si ritrova il tentativo umano di controllare il proprio destino, il bisogno di trionfare sul tempo e
sugli inevitabili processi degenerativi del corpo, aspirazioni tutte attualissime alle quali la scienza risponde con procedimenti in grado di rallentare ma non di bloccare il tempo.